Lingua e cultura Italiana (Dimaggio)
UN MONDO DIVERSO
Tutto sembra uguale,
ma niente è più lo stesso.
Altalene vuote ciondolano nei prati,
pochi saluti fugaci e mascherati.
ma niente è più lo stesso.
Muore il sorriso di un malato,
senza saluto e affetto se n’è andato.
Il sole si alza,
ma il mondo è diverso.
L’uomo chiuso in gabbia,
una rondine nel cielo terso.
Il tempo passa,
ma il giorno è lo stesso.
Un eroe stremato si china,
caccia la lacrima dalla mascherina.
DILETTA LUDOVICO classe II B LINGUISTICO
NON TOGLIERMI LA SPERANZA
Seguivo la mia gioventù
tra scuola, amici e sport
ora vedo la mia vita in un fermo immagine
e senza rendermene conto sento parole
che scaturiscono in me mille pensieri…
numero di morti, contagiati, quarantena
cosa sta succedendo al mondo?
Odiavo dovermi svegliare presto.
La sveglia, assordante nel mezzo dei più bei sogni, ora la rimpiango.
La campanella, il suono che ritmava la mia quotidianità.
Le risate, gli abbracci, gli sguardi…
Una mano sulla spalla per farti capire, anche senza dirtelo, che io ci sono.
Io ci sono…
Oltre uno schermo, ma ci sono.
Intorno a me scoppia la primavera e con lei i colori e il caldo.
Allora perché vedo grigio?
Il mostro non mi sottrarrà la speranza
Perché questo è ciò che resta.
Non potremo toccarci
Ma nulla ci vieta di pensarci fortissimo
E da quello schermo di farcelo sapere.
GIULIA RADOGNA classe II B LINGUISTICO
Non è un gioco
ma si può vincere.
Bisogna combattere
ma senza fare del male.
Dobbiamo restare distanti
ma allo stesso tempo starci accanto.
Rinunciare a qualcosa di bello
per ricevere qualcosa di bellissimo.
Fermarci ora che siamo ancora in tempo
per poter correre finché ne avremo di tempo.
Non rischiamo di fermarci troppo a lungo.
Restiamo a casa e abbiamo tanta pazienza,
possiamo fare molti sogni
e sperare di poterli realizzare il più presto possibile.
Prima o poi passerà;
se sarà prima o se sarà poi,
dipende e lo possiamo scegliere noi,
mettendoci al riparo e non a rischio.
Scegliendo il bene e non il male,
sia per noi che per gli altri.
Il segreto è solo uno.
BISOGNA ASPETTARE PER VINCERE E RITORNARE.
ANTONELLA LACASELLA classe II B LINGUISTICO
In questa pausa delle nostre vite
rinchiusi nelle nostre case,
il mondo continua a muoversi
anche se noi siamo fermi.
La malinconia ogni tanto bussa alla mia porta
portando a mente ricordi,
momenti sfuggenti e sorrisi.
Ma non tutto è nero;
ci sono dei momenti di luce,
quando rido con mia madre,
quando gioco con il mio cane,
quando la mattina vedo i miei compagni e i professori,
e le lunghe videochiamate del pomeriggio con la mia migliore amica.
Ma di tanto in tanto la malinconia ritorna,
così prendo le cuffie,
chiudo gli occhi e ascolto la musica
immaginandomi in un mondo diverso;
lontano dalla realtà.
Ma alla fine andrà tutto bene
e questi nostri sforzi saranno ricompensati,
e con questo pensiero
che vivo tutte le mie giornate
sperando di tornare
alla normalità al più presto.
MARTINA MORGESE classe II B LINGUISTICO
Libertà
Ci sta portando via il tempo,
i momenti felici, la vita,
ci sta portando via ogni cosa.
Tutto è silenzio, viaggiamo nella
solitudine di questi infiniti giorni,
l'incertezza ci travolge.
L'unica luce che ci da forza in
questo tunnel infinito è lei:
la speranza.
SORANNO CHIARA classe II B LINGUISTICO
Come foglie al vento,
spazzate via dalla grande sfera
alla quale solo male fu procurato.
Come fiori appassiti ora, uomini
indifesi, si sta.
L’oro reale perde preziosità, diventa ora morte
e alle creature l'amore
insegna.
ANGELILLO SILVIA classe II B LINGUISTICO
E ad un tratto siamo soli...
Ognuno nella propria stanza
buia, con i pensieri appesi alle pareti.
Torneremo a camminare?
A incontrarci con le mani?
Torneremo a riscaldare la città, le sue paure?
Sì, saremo più sinceri, non vivremo più lontani
come amici, amici veri
per volerci ancora bene.
GAGLIARDI EUGENIA classe II B LINGUISTICO
Strade e vie deserte.
Si ode il vento
e in questo periodo
il continuo cinguettio
di coloro che volano,
viaggiano noncuranti di
ciò che accade nel mondo.
Leggere, pensare, udire
le uniche cose in cui
ora possiamo sperare.
PATRUNO GIULIA classe II B LINGUISTICO
I giorni migliori
Passano i giorni e le stagioni
cambia il vento all'improvviso ...
Restano solo ricordi ed emozioni
insieme a speranze ed un sorriso.
Momenti che tornano alla memoria
sogni e progetti ambiti e svaniti.
Ad ognuno la sua triste storia
dove i sogni dal nemico son rapiti.
La vita va così, a volte sembra strano,
tra timori ed emozioni
ma il nostro sguardo va lontano…
dove il vento porta via i nostri aquiloni
e il filo stretto nelle nostre mani
con l'augurio di un miglior domani.
COPPOLA ELENA classe II B LINGUISTICO
All’improvviso…
Come l’arcobaleno dopo un temporale
Come il sole dopo una notte tormentata
Come cenere dopo un incendio
Come lacrime dopo un pianto liberatorio
Come felicità dopo un concerto
Come un gol al 90˚
Come pace dopo una guerra
Come foglie spezzate dopo una bufera
Come un 10 al compito di matematica
Come la scoperta dell’America
Come l’acqua su Marte
Come 1 centimetro dopo 1 metro
Come il contatto dopo una distanza infinita
Come la rinascita dopo la sconfitta.
LAGRAVINESE MARIANNA classe II B LINGUISTICO
La felicità e l’amore
La felicità è solo un’emozione
che riscalda il cuore.
È il sorriso di un bambino
mentre gioca a nascondino.
La felicità è una rosa appena sbocciata
e pronta per essere raccolta.
È il sole che sorge
e la vita che pian piano scorre.
Siamo solo persone
in cerca di calore
e pronti a dare amore.
E cos’è l’amore?
Se non una cosa bella
che ti agita un po’ il cuore.
SABATO MARTINA classe II B LINGUISTICO
Le fotografie
Tirar fuori dal cassetto vecchie foto impolverate
per far rivivere seppur per pochi istanti
un passato mai dimenticato,
Piccoli bimbi
visi spensierati
e giochi antichi sono
incorniciati dal color giallo, indicante il tempo ormai andato.
Le fotografie sono piccole macchine del tempo
sono ricordi da custodire con gelosia
legate ad un piccolo pezzo di nostalgia.
Sono i ricordi più belli che abbiamo
e per questo come un grande tesoro li conserviamo
in un cassetto o nei nostri cuori
ci ricorderanno sempre i nostri amori.
SATURNO ALESSIA classe II B LINGUISTICO
"Ti racconto una storia. ..
In un tempo di incertezze , i ragazzi si incontrano virtualmente per narrare la loro gioia di vivere.
A cura degli alunni della classe 1b/l coordinati dalla prof.ssa Annamaria Dimaggio.
LE INSICUREZZE
Ayano era una ragazza chiusa in se stessa, insicura e molto fragile, che si era appena trasferita in una piccola cittadina dove sarebbe stata ospitata dalla nonna materna. Per la ragazza era un grande cambiamento poiché aveva vissuto gli anni precedenti in una città molto grande e moderna, mentre questa era una piccola cittadina di campagna senza grandi centri commerciali , ristoranti, cinema.
Le coetanee che incontrava a scuola la prendevano in giro perché era la “nuova arrivata”, la schernivano per il suo aspetto, il suo accento, i suoi vestiti e per qualunque altra ragione venisse loro in mente.
Ayano soffriva e taceva e diventava ogni giorno più cupa e sola. Aveva paura di uscire di casa, di incontrare gente, ma aveva intanto anche paura di restare da sola. La nonna aveva con lei un atteggiamento molto affettuoso e protettivo, ma era anche molto stravagante e quindi considerata da tutti un po’ “matta” perché legata alle antiche tradizioni erboristiche, alle consuetudini della propria giovinezza.
Attratta dalla cultura dell’ anziana nonna, un giorno Ayano trovò tra le sue cose un vecchio vaso di ceramica; incuriosita, lo aprì e abbagliata da una grande luce vide un essere molto piccolo con tanti misteriosi tatuaggi sul corpo.
Presa dal panico, Ayano si nascose dietro un mobile e assistette ad un fatto straordinario: l’essere divenne grande quanto lei. Riavutasi , ebbe il coraggio di chiedergli chi fosse e cosa volesse .
Rispose che veniva da un’altra dimensione, dalla sua anima e che si nutriva della sua paura. Ayano in un primo momento ne fu terrorizzata. Mentre lo strano mostro la osservava da un angolo, la ragazza si fermò a riflettere, respirò profondamente e si convinse che fosse un brutto sogno. Doveva smettere di aver paura, perché la paura rende deboli e sciocchi e fa credere all’esistenza di mostri irreali.
Trascorsero i giorni, quell’episodio fece crescere Ayano. Le sembrò sempre più solo uno stupido incubo, ormai lei aveva capito: doveva superare le paure, i timori, dimostrando la propria tenacia, rivelare se stessa agli altri e finalmente trovare il proprio posto nel mondo!
ELIANA IOLANDA FAVALE classe I B Linguistico
TI RACCONTO UNA STORIA
Una coppia di genitori aveva otto gemelli, tutti vivacissimi, che avevano fatto già scappare quattro babysitter. I genitori, entrambi imprenditori, erano quasi sempre fuori casa per lavoro e non potevano occuparsi dei loro figli, ma nello stesso tempo sapevano che, anche se avessero chiamato un'altra babysitter, sarebbe scappata come le precedenti.
Però, anche se scoraggiati, decisero di riprovarci un’ultima volta; questa volta contattarono la babysitter migliore della città che accettò molto volentieri di badare a questi bambini vivacissimi.
Il giorno dopo, i genitori aspettarono l’arrivo della babysitter per andare a lavoro che, una volta arrivata, si trovò davanti otto bambini che litigavano, piangevano e mettevano in disordine tutto ciò che trovavano.
La donna, appena arrivata, propose ai bambini di fare un gioco tutti insieme, ma questi ultimi rifiutarono e proposero loro un gioco: mosca cieca. Una volta bendata la donna, i bambini cominciarono a riempire di scherzi la stessa, lanciandole farina e coriandoli addosso.
La babysitter, anche se stanca, non si arrese e propose un altro gioco a questi: chi avesse finito prima di pulire avrebbe ricevuto un premio.
A quel punto, i bambini cominciarono a pulire tutta la farina e a raccogliere i coriandoli facendo trovare la casa pulita ai genitori di ritorno dal lavoro.
Essi si complimentarono con la babysitter che, come premio ai bambini, fece costruire una casa sull’albero nel loro giardino e divenne ufficialmente parte di quella grande famiglia.
OTTAVIA GIANNICO classe I B Linguistico
CHI LA FA L’ASPETTI!
Un giorno, in una normale mattinata scolastica, Chris, un ragazzo tranquillo e dolce, si diresse verso il laboratorio di scienze dove si sarebbe dovuta tenere la lezione. A Chris venne assegnato come compagno Mic, considerato il bullo dell’istituto, un vero antipatico! Mic credeva che infastidendo i compagni di classe facendo loro dispetti, potesse far divertire tutti: fondamentalmente era così, ma lui non si rendeva conto dello stato d’animo in cui erano i ragazzi presi di mira.
Mic per far divertire l’intera classe decise di mischiare due sostanze chimiche che avrebbero provocato una schiuma colorata che sarebbe finita in faccia al povero Chris e cosi fu! Chris preso dal panico e molto imbarazzato scappò a casa dove iniziò a ragionare escogitando un piano per vendicarsi di ciò che era stato fatto sia a lui che agli altri compagni presi di mira.
Chris chiamò Penny, una ragazza adorabile, nonché la sua migliore amica: le chiese di poterlo aiutare per il piano vendicativo che stava escogitando e, ovviamente, Penny accettò. Insieme, la mattina seguente, avevano uno strano sorriso stampato sui volti..
Al suono della campanella tutti erano vicino i propri armadietti e, quando Mic aprì il suo, un secchio di acqua ghiacciata gli cadde addosso, un vero spasso! Tutti i compagni iniziarono a ridere di lui, Penny e Chris si guardarono, si diedero il cinque e dirigendosi verso l’uscita della scuola entrambi dissero a Mic : “Chi la fa l’aspetti!”.
Avevano proprio ragione!
DIANA MOLINARI classe I B Linguistico
PENSANDO ALL’ ESTATE…
È estate e quattro ragazze, amiche inseparabili, hanno voglia di trascorrere una giornata insieme al mare. Loro sono Clara, Elisa, Maria e Alba.
Il solo pensiero di questa giornata le rende estremamente felici tanto da cominciare ad organizzarsi molto tempo prima; iniziano a pensare a cosa portare per divertirsi insieme e a cosa avrebbero fatto. Tutto sembra andare per il verso giusto fin quando non arriva il momento di decidere il giorno in cui andare. Un’ impresa impossibile: ogni giorno c’é sempre qualcuna che ha qualche impegno. Sono disperate, non sanno proprio cosa fare.
Ad un certo punto, sentono la voce di una signora che, passando da quelle parti, urla un numero. Le quattro amiche vanno subito a vedere sul calendario a quale giorno corrispondesse e si rendono conto che è un giorno perfetto. Il fatidico giorno arriva; felicissime, pensano che nulla avrebbe potuto rovinare la loro giornata.
In auto c’è musica ad alto volume, i finestrini abbassati e il vento che accarezza i capelli. Finalmente arrivano al mare, ma qui vi è un altro imprevisto: il tempo nuvoloso. Il cielo si sta pian piano colorando di un grigio intenso e il vento soffia forte.
Le ragazze cadono nello sconforto ma Clara, la più ottimista, convince le altre che anche con questo tempo, il mare sarebbe stato fantastico; quando arrivano in spiaggia però anche il mare è agitato.
Nonostante queste vicende avverse nulla avrebbe fatto abbattere le ragazze ancora una volta: si armano di occhialini ed entrate in acqua, iniziano a tuffarsi nelle onde giocando con esse. Il divertimento è assicurato! Uscite dall’ acqua giocano a carte, fanno una passeggiata lungo la riva e fanno anche uno spuntino.
Il tempo passa velocemente, una giornata meravigliosa. Le ragazze si dimenticarono delle avversità e pensarono solo a divertirsi e a stare insieme.
CHIARA MARIA GRANDIERI classe I B Linguistico
UN TRAMONTO INDIMENTICABILE
D’estate ci piaceva andare al lago a fare un bagno rinfrescante. Preferivamo le ore che ci portavano al tramonto...quel tramonto che tanto amavamo, che tanto aspettavamo, che gustavamo con il corpo immerso in acqua e gli occhi rivolti verso quella meraviglia.
Ah già, non mi sono presentata: mi chiamo Alice e non come il paese delle meraviglie, anche se con la mia fantasia attiva è un nome che si addice.
Ho 15 anni, vivo vicino Crema , i miei genitori hanno origini inglesi ma hanno deciso di farmi crescere in questi posti bellissimi del nord Italia. I miei amici sono Oliver, Domenico, Marzia e Monica, miei coetanei.
Allora dicevo...ah già, del lago.
Quel pomeriggio c’era molto caldo. Mentre pedalavamo, cantando a squarciagola, con il vento che attraversava la pelle, ci distraemmo, forse concentrandoci troppo sul bel momento e Monica perse il controllo della bici cadendo sulla sponda del lago.
La bicicletta rimase incastrata e lei, inzuppata d’acqua, iniziò a ridere. Uscì dal lago ma la bicicletta rimase li. Cercammo di recuperarla: tira, tira, tra mille risate, ma niente, Abbiamo aspettato che passasse qualcuno, ma le strade erano deserte per il troppo caldo. Ad un certo punto tra i rami di un cespuglio spuntarono delle orecchie e degli occhietti: un cane!
Si avvicinò impaurito. Gli chiesi di aiutarmi e, forse non ci crederete, lo fece. Iniziò a scavare intorno alle ruote e recuperammo la bicicletta. Monica fu di nuovo in sella.
Io capii subito che quello sarebbe stato il mio nuovo compagno di avventure che i miei genitori mi avevano spesso negato. Lo misi nel cestino portandolo con me e decisi di chiamarlo “Tramonto”: proprio come quel tramonto indimenticabile, dove giace il silenzio in riva al mare e senti solo il battito del cuore.
LAVINIA CARBONARA classe I B Linguistico
IL POSTO SEGRETO
Sono Elisa, una ragazzina di 16 che ama viaggiare, stare con gli amici e soprattutto passare i momenti più belli della vita con persone fidate.
Ogni anno, soprattutto d’estate, passo insieme ai miei migliori amici delle giornate stupende e ogni giorno cambiamo sempre meta per scoprire nuovi posti splendidi; in particolare mi ha colpita moltissimo un luogo: una cascata che dava luce ad un lago.
Ogni venerdì sera veniva a dormire da me Giulia, la mia migliore amica e passavamo tutta la notte sveglie a divertici, raccontandoci segreti, parlando di moda e anche delle nostre prime cotte.
Aspettavo con ansia che arrivasse il sabato per andare in questa riserva naturale: eravamo gli unici a sapere di questo meraviglioso luogo, era il nostro posto segreto. Edoardo e Niccolò ci vennero a prendere alle 8:30 di mattina, da casa, con il furgoncino del papà di Edoardo. Durante il tragitto cantavamo e ascoltavamo musica anni ’80.
L’acqua era cristallina, perfetta per fare un bagno rinfrescante in una giornata calda: non vedevo l’ora di tuffarmi in acqua e di passare il giorno più bello della mia vita con i miei migliori amici.
Rimanemmo lì fino a sera, accendemmo un falò e mangiammo marshmallow arrostiti sul fuoco mentre calava il sole. Guardando il tramonto pensavo quanto fossi fortunata ad avere degli amici veri, che mi facevano sentire a mio agio, che mi facevano divertire anche nei momenti più tristi volendomi bene per ciò che sono.
VALERIA SABATO classe I B Linguistico
A cura degli alunni della classe 2b/l coordinati dalla prof.ssa Annamaria Dimaggio.
E SE IO GOVERNASSI?
Penso che gli adolescenti vengano sottovalutati per la loro
mentalità oppure per le iniziative di protesta ogni volta che non sono concordi con un determinato provvedimento governativo, ignorati perché ritenuti ‘’troppo piccoli’’ o non in grado di risolvere una determinata situazione. Ma cosa accadrebbe se noi giovani governassimo, o meglio, se io governassi?
Sono sicura che non riuscirei subito ad eliminare i problemi e le preoccupazioni riuscendo ad accontentare tutti, oppure a gestire la criticità’ attuale anche se, una caratteristica comune ai giovani è quella del non darsi per vinti e di raggiungere i propri obiettivi.
Se io governassi per prima cosa mi occuperei dei problemi ambientali. Vieterei il disboscamento in tutte le aree ricche di vegetazione, la caccia (non ancora ritenuta reato in molti paesi) in modo tale da salvaguardare molta più flora e fauna. Inoltre, farei ridurre l’eccessivo utilizzo di mezzi di trasporto in modo tale da ottenere un consumo più basso di metano o di altre risorse ormai in via di esaurimento.
Un altro problema ancora presente nel 2020 è la discriminazione fra razze, religioni, sessi, età, opinioni politiche ecc. Ancora oggi si vive in una società fatta di avversione contro ‘’ il diverso’’. Mi piacerebbe poter vivere in un mondo ‘’ tutt’uno’’, in un mondo in cui chiunque è libero di poter professare l’amore o la religione che più preferisce, senza aver il timore di essere escluso, deriso o essere oggetto di violenza fisica e mentale. Mi piacerebbe poter vivere in un mondo in cui il ‘’ no’’ di una donna o qualsiasi altra persona valesse veramente il suo significato e che venisse compreso da tutti .
Una problema su cui non si può sorvolare è lo sfruttamento del lavoro minorile. Nel mondo la maggior parte dei bambini non può frequentare la scuola, per questo lavorano per guadagnarsi da vivere. Questi bambini hanno un’età compresa dai 7 ai 17 anni e vivono in Asia, Africa, ma anche in Italia. Lavorano in pessime condizioni, per tante ore, sottopagati, all’interno di fabbriche. Fortunatamente sono nate associazioni come l’Unicef e l’Unesco che si occupano di aiutare i bambini sfruttati cercando di creare loro un futuro.
Un altro problema è il maltrattamento degli animali che avviene in ambiti domestici ma anche in luoghi che dovrebbero essere di divertimento cioè nei circhi. Favorirei lo spostamento degli animali in parchi protetti in cui fossero più liberi,protetti e nutriti.
Se io governassi darei le stesse possibilità sanitarie e scolastiche a tutti. Farei in modo che tutti abbiano un pasto caldo, un tetto ,dei vestiti. Questo sicuramente sarebbe possibile anche grazie a nuove possibilità di posti di lavoro o di effettivi riscontri da parte di associazioni in grado di accogliere famiglie e offrire loro cibo o soddisfare altre necessità.
Ecco le mie proposte da giovane governante per un futuro migliore.
ROSITA ATTOLLINO classe II B Linguistico
La giustizia umana è uguale per tutti?
Proposte semi-serie per giovani giudici al tempo del coronavirus.
Se dovessi scegliere un aggettivo con cui descrivere la giustizia umana,
il primo che mi verrebbe in mente non sarebbe di certo “giusta”. Non equa, non sempre messa in pratica: la giustizia umana più di una volta nel corso della storia non si è rivelata giusta.
Se c’è una cosa che il coronavirus ci ha insegnato è che le persone sono tutte uguali: quando colpisce lui non fa differenze, non esistono diversità ai suoi occhi. Bambini, adulti, anziani, maschi, femmine, italiani, asiatici, africani; se lui infetta, lo fa e basta.
Questa uguaglianza non è mai veramente esistita nella visione degli uomini o perlomeno, non è stata da quest’ultimi mai totalmente rispettata. Dall’antichità le donne non vengono considerate pari agli uomini, viste come inferiori, più deboli rispetto ai maschi e non in grado di badare a sé stesse senza avere un uomo accanto.
Nel corso dei secoli il ruolo della donna ha guadagnato rispetto e importanza ma ancora oggi, in molti Paesi, la donna non ha gli stessi diritti dell’uomo e viene trattata come un oggetto molte volte, non ricevendo la giustizia che merita, quando la merita.
Ancora oggi il pregiudizio contro la gente che ha un colore di pelle diverso dal nostro prevale nelle situazioni dove ci troviamo insieme a loro. Ma il problema principale è che non solo la gente comune è piena di pregiudizi ma anche persone che dovrebbero rappresentare l’ autorità e dare l’esempio. Non dimenticherò mai un libro che narrava la storia di un immigrato e la sua esperienza su un treno, qui in Italia.
Il controllore dei biglietti, in un vagone pieno di persone, andò dritto da lui, nonostante ci fossero altri viaggiatori da controllare prima, solamente perché il ragazzo era di pelle scura e quindi avrebbe potuto essere lì senza biglietto.
Credo che la mia proposta per risolvere la questione delle ingiustizie sia quella di applicare la legge universale che prevede le persone “ tutte uguali davanti alla legge”e chiunque osi violarla venga punito.
Proporrei una sensibilizzazione ai diritti umani, uguali per tutti, perché le persone devono prima di tutto comprendere come stanno le cose:devono capire che tra di loro non c’è differenza. Per questo, degli eventi come manifestazioni, concerti, campagne per sensibilizzare gli uomini all’uguaglianza sarebbero il primo passo per promuovere il progresso. Credo che alla base di tutto ci sia l’ ignoranza e il modo migliore per vedere le cose diversamente sia istruirsi, informarsi, capire.
Ho sempre dato per scontata l’uguaglianza fra le persone, non ho mai guardato nessuno come se fossi superiore a lui e in fondo,ci credo ancora al fatto che la gente possa capire, possa migliorarsi e migliorare il mondo. Io credo ancora nelle persone.
ANNAMARIA LABARILE classe II B Linguistico
Questa è una domanda molto importante e sicuramente ognuno
di noi darà una risposta e una motivazione diversa. Penso che al giorno d’oggi la giustizia umana non possa essere considerata uguale per tutti; lo si può notare a partire dalle piccole ingiustizie che vengono commesse ogni giorno. Ma se parliamo di grandi ingiustizie possiamo partire dal fatto che non tutti i ragazzi e i bambini hanno la possibilità di studiare, o perché vivono in un Paese in cui non è permesso , o perché non possono permetterselo e nessuno fa niente per poter dare loro questa opportunità. La verità è che a volte lo studio e la cultura sono considerati una cosa superflua, una cosa non necessaria.
Un'altra grande ingiustizia della società secondo me è il fatto che molte volte rivolgiamo lo sguardo solo verso le mancanze di rispetto verso le donne e mai quelle verso gli uomini. In televisione, nei telegiornali sentiamo sempre dei titoli come “Picchiata dal marito!” e raramente titoli che dicono il contrario non perché non accadano ma solo perché vengono ritenuti meno importanti e questa è una grande ingiustizia nei confronti di tutti gli uomini che sono delle vittime e non possono avere voce.
Un argomento molto importante da affrontare è sicuramente il razzismo e la discriminazione presente in Italia verso le persone di colore, di diversa cultura e di diverso culto. Ogni giorno sentiamo in televisione notizie riguardanti ragazzi, adulti e bambini che affrontano la più grande sfida della loro vita, il viaggio che li porterà alla salvezza. Non molti si salvano sfortunatamente ma quelli che ci riescono, una volta sbarcati, si trovano a dover affrontare i pregiudizi delle persone che non riescono ad accettare il loro arrivo.
Un’altra ingiustizia di cui sono vittima le donne è il pensiero ancora vivo nella mente di molte persone che i maschi siano migliori e questo condiziona le donne nel poter aspirare a una posizione di potere nel lavoro o in qualsiasi altro ambito. Quante volte, quando si discute, la donna è messa da parte e non riesce a trovare il suo spazio.
Questo discorso fortunatamente non vale per tutti gli uomini dato che molti di loro considerano le donne delle loro pari e questa è una cosa molto importante.
L’ultima grande ingiustizia di cui voglio parlare è lo sfruttamento minorile e la condizione di schiavitù che è presente in alcuni Paesi come il Pakistan, l’India, la Russia e la Cina. In Pakistan circa 2,1 milioni di persone vivono in condizione di schiavitù. La forma più comune è quella per debiti e se questi aumentano ulteriormente i membri della famiglia sono costretti ad aiutare a pagarli e in Pakistan i bambini lavoratori sono circa 10 milioni. In India le persone che vivono in condizione di schiavitù sono circa 14,3 milioni e di questi la maggior parte sono bambini. Poi troviamo la Russia, uno dei cinque paesi nel mondo con più di un milione di persone che vivono come schiavi moderni, dove le donne e i bambini sono vittime della tratta del sesso. Infine troviamo la Cina: qui la popolazione ridotta in schiavitù è pari a 3,2 milioni di cui fanno parte anche i bambini. Fortunatamente l’urbanizzazione della Cina sta permettendo la riduzione di questa condizione di schiavitù.
Queste sono solo alcune delle tante ingiustizie che vengono commesse quotidianamente. Come risposta alla domanda “La giustizia umana è uguale per tutti?” Dico no, perché sapremo offrire la stessa opportunità di vita a tutti quando sapremo apprezzare quella che è stata data a noi.
FEDERICA SIGNORILE classe II B Linguistico